RU 486 – IVG farmacologico – a Roma

Il 1° Aprile 2010 a seguito della sua approvazione da parte del Ministero della Salute, la RU 486 ovvero il  farmaco usato per l’IVG farmacologico, è stato distribuito in Italia.

Purtroppo la sua diffusione e uso, e quindi la possibilità per molte donne di accedere a un’interruzione di gravidanza non intrusiva e meno traumatica, dipendono dalle linee guida in materia prodotte da ogni Regione. Così abbiamo avuto regioni come il Piemonte dove il Presidente Cota ha fatto di tutto affinchè la RU 486 non arrivasse nelle Aziende Sanitarie Locali e la Regione Lazio dove, nel passaggio da una giunta all’altra, i tempi si sono allungati di parecchio.

L’iter è stato lungo e complesso anche perchè le regioni devono produrre linee guida per l’uso di farmaci di nuova introduzione e diciamo pure che la posizione della cara Polverini in merito è abbastanza nota!

Nonostante ciò, udite udite, la RU 486 è in uso presso il Coordinamento della Legge 194/78 che si trova all’interno dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma. 

Poichè certe informazioni stentano a venir rese pubbliche e rimangono invischiate nelle chiacchiere di cortile dei benpensanti del notro paese, ecco il link alla struttura dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma dove, a quanto pare, sia possibile avere accesso a una IVG farmacologica.

http://www.scamilloforlanini.rm.it/html/carica.php?pagina=uuoo&sub=mat_inf&unit=194

L’IVG (interruzione volontaria di gravidanza) farmacologica consiste nella somministrazione di 3 pillole di 2 farmaci diversi che vanno assunte obbligatoriamente entro 7 settimane dopo il primo giorno dell’ultima mestruazione. Un farmaco interrompe lo sviluppo della gravidanza e l’altro provoca contrazioni uterine per l’espulsione dei tessuti embrionali.

Importante tenere a mente che il farmaco può essere somministrato solo entro il 49esimo giorno (ovvero il 35esimo giorno dalla fecondazione) e poichè la legge 194/78 prevede che debba passare una settimana dalla richiesta della donna di ottenere un IVG e la sua attuazione, è evidente come i tempi si restringano ancora di più!

Facciamo un esempio esemplificativo: in una donna che ha un ciclo regolare di 28gg di norma la fecondazione avviene a metà ciclo (circa 14gg dall’inizio delle mestruazioni) e quindi si potrebbe accorgere di essere incinta intorno al 30esimo giorno. Gliene riamangono 19, ma tolta la settimana che deve passare per legge dalla richiesta della donna all’IVG vero e proprio, ecco che ne rimangono solo 12 di giorni! In realtà possono diventare anche meno se la donna non si accorge tempestivamente di essere rimasta incinta.

Ecco perchè è importante che informazioni in merito vengano diffuse il più possibile. Un’altra informazione utile è che al Coordinamento della 194 presso l’ospedale San Camillo Forlanini possono accedere tutte le donne, anche migranti senza permesso di soggiorno e donne che sono al limite con i tempi e che hanno bisogno di accelerare la pratica per l’IVG.

Basterà recarsi alle 7 del mattino al San Camillo presso i locali del Coordinamento della 194 munite dei risultati degli esami del sangue volti a verificare la presenza di una gravidanza (gonadotropina corionica o Beta HCG). Non è necessaria l’impegnativa.

In base all’indicazione del Consiglio Superiore di Sanità, tutto il trattamento deve avvenire in ricovero ordinario di 3 giorni ma se la donna ha qualcuno a casa che può controllare che non si verifichino emorragie pericolose, si può tornare a casa dopo un periodo di osservazione di qualche ora.

Infine, questo è il link a un articolo che mette a confronto l’aborto chirurgico con quello farmacologico (nb è preso come esempio il protocollo usato in Svizzera dove la RU486 è usata dal 1999, ma il funzionamento del farmaco e eventuali effetti collaterali sono gli stessi in tutto il mondo!). 

 http://www.vitadidonna.it/copia_di_vita_di_000052.html

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malamela

Malamela nasce a Roma diversi anni fa. Da più di dieci anni si occupa di tematiche di genere e in particolar modo di violenza di genere. Lavora con le donne che vivono relazioni con partner abusanti per accompagnarle nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza affinchè siano in grado di riprendersi quello che è andato perso a causa di esperienze di vita spesso drammatiche. Ha vissuto 3 anni a Londra lavorando all'interno dei centri antiviolenza della città. Torna a Roma nel 2009 e riprende il suo lavoro con le donne che si trovano a vivere situazioni di violenza. Nel frattempo diventa operatrice Shiatsu e continua a "nutrire" la sua vera grande passione: la cucina. Fa parte del duo le Vivandiere che si occupa di Cucina Naturale Vegan e insieme fanno catering per eventi e corsi di cucina Vegan e Crudista. https://www.instagram.com/levivandiere/ https://www.facebook.com/levivandiere/ http://levivandiere.it/ http://www.trimundo.eu/ mail: saxa at inventati org mail: sm.saramartini@gmail.com