Quarto dia en Caracas

Hola!

Radio Libre Negro Primero – Barrio Sarria
http://radiolibrenegroprimero1011fm.blogspot.com/

Stamattina abbiamo preso la camioneta per andare verso il barrio Sarria a fare una visita alla radio comunitaria Negro Primero.

Arrivate la’ Ilaria (una compagna italiana che vive a Caracas da 6 anni e lavora alla radio) ci ha fatto vedere lo spaccio comunitario “Las Tres raices” e la panetteria con i quali sostengono la radio.

Mentre visitavamo la radio due di noi sono state rapite da Luis, uno dei conduttori, per partecipare alla trasmissione che si stava svolgendo in quel momento sull’incontro avvenuto la scorsa settimana sui consigli socialisti dei lavoratori e delle lavoratrici di Caracas dove, in quel momento, stavano facendo un intervento due compagne del consiglio.

Angela e Geraldina hanno fatto un focus sulla Conferenza Mondiale delle Donne di base che ha fatto scaturire un piccolo dibattito sulla differenza tra la situazione nel mondo del lavoro delle donne in Venezuela e in Italia.

Le donne venezuelane nell’esporre i punti della  piattaforma hanno spiegato che stanno lottando per ottenere uguaglianza di salario tra uomini e donne, e mentre parlavano si sono rivolte a loro dicendo “In Italia la situazione sara’ certamente migliore…”
Nostro malgrado gli abbiamo dovuto spiegare che non solo non c’e’ una parita’ di salario ma che esiste ancora il ricatto delle cosiddette dimissioni in bianco, infatti nel 2007 era stata fatta una legge contro le dimissioni in bianco che il caro Berlusca ha abrogato nel 2008.
Nel frattempo Filomena ha intervistato Ilaria mentre io facevo le foto alla radio.

Lei ci ha detto che dopo il tentativo di golpe in Venezuela, nel 2003 il governo Chavez ha varato una legge per incentivare la creazione di media di base e comunitari. Grazie a questa legge Radio Primero Negro riceve delle sovvenzioni dallo stato ma al tempo stesso sviluppa progetti e iniziative di auto sostentamento per mantenere un margine di indipendenza dall’istituzione. Ilaria ci diceva che grazie a tali iniziative hanno potuto decidere di sostenere il giornale della radio solo con pubblicita’ di attivita’ commerciali del barrio.

Un’altra attivita’ di sostentamento della radio e’ la stampa di tazze: oggi stavano stampando delle tazze con la foto di un ristorante locale che gliele aveva commissionate.

Tra i programmi della radio:
Habla mi barrio dove gli abitanti del quartiere vanno a discutere delle problematiche che vivo quotidianamente, il notiziario comunitario e programmi di salsa dal vivo.

Ilaria, insieme ad un’altra compagna della radio, conduce un programma di analisi femminista che si chiama la “Verdad de la Manzana” (la verita’ della mela).
http://verdaddelamanzana.blogspot.com/
Il nome lo hanno preso da una poesia di Galeano che in sintesi dice che se Eva avesse potuto dire la sua sulla Genesi, ci avrebbe fatto sapere che lei non e’ nata da una costola, non conosce alcun serpente, non ha mai offerto alcuna mela a nessuno e non le e’ mai stato detto che avrebbe dovuto partorire con dolore, casomai e’ stato Adamo a raccontare fandonie alla stampa!

Inoltre, Ilaria ci racconta che in passato il femminismo venezuelano era appannaggio della borghesia e ora loro vogliono contribuire alla nascita e allo sviluppo di un femminismo popolare rivoluzionario!

Una riflessione molto interessante nata all’interno di alcune radio comunitarie e’ quella sulle relazioni di potere tra uomini e donne. Ci si era resi conto che le donne si occupavano in gran parte della logistica mentre gli uomini si impegnano nella ricerca o nella creazione di progetti vari.
Tra le varie attivita’ di cui si occupa Ilaria, c’e’ un progetto di formazione per il quale esistono finanziamenti statali dove lei e altre persone insegnano a mettere in piedi una radio comunitaria: dalla vera e propria costruzione degli apparecchi tecnici a come si struttura un programma.

Ilaria ci spiega di come all’interno del suo gruppo si stia affrontando tale questione seguendo l’esempio del Frente Campesino Lamora dove sei anni fa le donne hanno iniziato a mettere in discussione in maniera radicale la dominanza maschile nel rapporto tra i sessi.
All’inizio di tale processo le stesse donne del movimento erano diffidenti e piene di pregiudizi verso un approccio che definivano un machismo al contrario. Le donne che invece erano fautrici di una rivisitazione del rapporto tra i sessi in ottica di genere, sono man mano riuscite a far passare il messaggio che una visione femminista non vede come nemico gli uomini ma il machismo in quanto sistema storico culturale e relazionale.

Alla fine della visita siamo scese a piedi dal barrio (i barrios sono tutti in collina) tra macchine sgasanti e smarmittate y perros malandati, ma nonostante tutto e’ stata un’esperienza davvero entusiasmante…

Hasta luego