La conferenza e’ in pieno svolgimento!

Mi muovo in una Caracas dove quasi tutto esta cerrado, oggi e’ Sabato grasso e fino al prossimo Martedi’ molti negozi e attivita’ varie resteranno chiuse.

Unica nota di vitalita’ in citta’ sono miriadi di bambini vestiti per carnevale, qui i costumi sono piu’ o meno tutti “estivi” per cui le bambine per esempio si vestono da hawaiane…

Arriviamo alla Universita’ Bolivariana de Venezuela, dove si tengono i workshops e le plenarie, il posto e’ decisamente molto grande, sono diversi palazzi da 4 e piu’ piani.

Gli edifici usati per la conferenza sono due: uno dove si tengono i workshops e un altro dove si tengono le assemblee plenarie all’esterno del quale si sono sistemati i banchetti delle varie delegazioni e anche alcuni artigiani locali.

Nella pausa pranzo andiamo ad intervistare la delegazione delle donne kurde, parliamo con una parlamentare e con un’attivista per i diritti delle donne e la democratizzazione del paese. E’ stato molto interessante vedere come il loro punto di vista su questioni come la crisi in Medio Oriente o i diritti delle donne fosse filtrata dalla loro necessita’ di affermare l’esistenza stessa della loro popolazione nei confronti di uno stato che non vuole saperne di riconoscere ai kurdi piena dignita’ di cittadini.

La parlamentare, tra le altre cose, ci ricorda come la Comunita’ Europea ha ancora nella sua lista dei partiti “terroristi” il PKK kurdo; cosa che in un certo senso autorizza la Turchia a mantenerlo un partito fuorilegge!

Abbiamo chiesto loro cosa ne pensassero della crisi in Medio Oriente e ci hanno risposto che in fin dei conti il vero problema e’ l’esistenza di stati che opprimono le liberta’ dei loro cittadini e che quello che sta accadendo e’ parte di un processo “naturale” di liberazione dei popoli.

Domani si continua con i workshops e le plenarire, presto nuovi aggiornamenti…..

Quinto dia en Caracas

Oggi e’ stata una giornata “complicata”…..

Approfittando del cielo semi terso, cosa che sembra essere rara da queste parti, mi sono avventurata su una delle due torri (grattacielo) di Parque Central. L’arrivo al 49esimo piano ti lascia un pochino lo stomaco sottosopra per non parlare della vista!

Scatto un po’ di foto anche se la qualita’ non e’ il massimo visto che tra me e il mondo c’era un simpatico vetro, provo a chiedere ai vigilantes del piano se mi permettono di salire ancora piu’ su perche’ so che ci sono dei punti senza vetro ma non ne vogliono nemmeno sentire parlare “Esta’ Prohibido” mi dicono.

Torno ai piani bassi e prendo la teleferica che attraversa tutto il barrio di San Augustin, e’ stata costruita anni fa perche’ era molto disagevole arrampicarsi per le pendici della collina che sono abbastanza impervie!!

Arrivata su la vista e’ molto bella anche se la classica foschia di Caracas dovute alla nuvole che circondano l’Avila non ci abbandona mai….. Rimango stupita quando, scesa dal primo tratto di teleferica (sono 4) mi ritrovo meta’ delle delegate della Conferencia de las mujeres, compresa una donna indonesiana quasi centenaria. Rimango un po’ con loro e dopo poco continuo il mio viaggio da sola perche’ voglio scattare piu’ foto possibili.

Vedere il barrio dall’alto gli dona un fascino particolare, i suoi tetti di lamiera segno di una poverta’ estrema, sembrano un intricato puzzle colorato i cui pezzi non si incastreranno mai.  E’ impressionante vedere che c’e’ una fervente attivita’ edilizia, le persone nei barrios si costriscono le proprie case in risposta a una situazione abitativa di estrema gravita’: gli affitti sono inacessibili alla maggior parte della popolazione ma soprattutto c’e’ carenza di abitazioni, e cosi’ le persone si addensano nei barrios dove mancano le infrastrutture piu’ elementari.

Infatti le pendici delle colline su cui si sviluppa il barrio San Augustin sono ricoperte di “colate” di immondizia, di sicuro qui non ci sono i camion della nettezza urbana!

Quando arrivo alla terza fermata della teleferica decido di scendere per fare degli scatti ma il tipo della sicurezza mi corre incontro e, in maniera un po’ concitata, mi chiede cosa sto facendo. Capisco la situazione e gli spiego che non intendo scendere giu’ nel barrio, con tanto di macchina fotografica per giunta, ma semplicemente mi ero fermata la’ per fare due scatti in piu’.

Mentre stavo tornando indietro, la teleferica attraversa diverse colline scende a valle e poi torna su, nel penultimo tratto rimango affascinata da una casa che era particolarmente vicina e comincio a scattare quando mi rendo conto che sotto di me sono osservata, non ho il tempo di realizzare che sento gridare “Hijo de puta” e poi un bang sul pavimento della mia cabina. Un ragazzo dal barrio ci stava tirando delle pietre e una di questa ci ha centrati in pieno!

Con me c’erano degli adolescenti che si sono subito buttati a terra e mi guardavano con la faccia terrorizzata…. Mi sono sentita molto in colpa perche’, presa dalla foga, non mi ero resa conto di essere davvero molto vicina alle case e che forse a qualcun non sarebbe andato a genio essere fotografato come un animale allo zoo!!!

Tutti mi avevano assicurato che era tranquillo far le foto dalla teleferica, ma oggi era stata una giornata particolare: il gruppo di delegate della marcia erano andate al barrio con una tv locale e questo aveva infastidito qualcuno degli abitanti che vedendo poi me con la macchina fotografica ha reagito.

Ovviamente non sapevo nulla di questa situazione ma mi e’ stata spiegata poco dopo da una signora del luogo che era sulla teleferica con me. Ho passato il resto del tempo a scusarmi con i ragazzi con i quali viaggiavo e a sentirmi una totale idiota per non essermi resa conto di quello che stava accadendo!

Domani inizia la Conferencia de las Mujeres de base che si aprira’ al Nuevo Circo, uno spazio autogestito di Caracas che si sostiene con serate di danza e fondi del governo e dove, tra le altre cose, si allenano dei gruppi di circensi.

Hasta luego

Quarto dia en Caracas

Hola!

Radio Libre Negro Primero – Barrio Sarria
http://radiolibrenegroprimero1011fm.blogspot.com/

Stamattina abbiamo preso la camioneta per andare verso il barrio Sarria a fare una visita alla radio comunitaria Negro Primero.

Arrivate la’ Ilaria (una compagna italiana che vive a Caracas da 6 anni e lavora alla radio) ci ha fatto vedere lo spaccio comunitario “Las Tres raices” e la panetteria con i quali sostengono la radio.

Mentre visitavamo la radio due di noi sono state rapite da Luis, uno dei conduttori, per partecipare alla trasmissione che si stava svolgendo in quel momento sull’incontro avvenuto la scorsa settimana sui consigli socialisti dei lavoratori e delle lavoratrici di Caracas dove, in quel momento, stavano facendo un intervento due compagne del consiglio.

Angela e Geraldina hanno fatto un focus sulla Conferenza Mondiale delle Donne di base che ha fatto scaturire un piccolo dibattito sulla differenza tra la situazione nel mondo del lavoro delle donne in Venezuela e in Italia.

Le donne venezuelane nell’esporre i punti della  piattaforma hanno spiegato che stanno lottando per ottenere uguaglianza di salario tra uomini e donne, e mentre parlavano si sono rivolte a loro dicendo “In Italia la situazione sara’ certamente migliore…”
Nostro malgrado gli abbiamo dovuto spiegare che non solo non c’e’ una parita’ di salario ma che esiste ancora il ricatto delle cosiddette dimissioni in bianco, infatti nel 2007 era stata fatta una legge contro le dimissioni in bianco che il caro Berlusca ha abrogato nel 2008.
Nel frattempo Filomena ha intervistato Ilaria mentre io facevo le foto alla radio.

Lei ci ha detto che dopo il tentativo di golpe in Venezuela, nel 2003 il governo Chavez ha varato una legge per incentivare la creazione di media di base e comunitari. Grazie a questa legge Radio Primero Negro riceve delle sovvenzioni dallo stato ma al tempo stesso sviluppa progetti e iniziative di auto sostentamento per mantenere un margine di indipendenza dall’istituzione. Ilaria ci diceva che grazie a tali iniziative hanno potuto decidere di sostenere il giornale della radio solo con pubblicita’ di attivita’ commerciali del barrio.

Un’altra attivita’ di sostentamento della radio e’ la stampa di tazze: oggi stavano stampando delle tazze con la foto di un ristorante locale che gliele aveva commissionate.

Tra i programmi della radio:
Habla mi barrio dove gli abitanti del quartiere vanno a discutere delle problematiche che vivo quotidianamente, il notiziario comunitario e programmi di salsa dal vivo.

Ilaria, insieme ad un’altra compagna della radio, conduce un programma di analisi femminista che si chiama la “Verdad de la Manzana” (la verita’ della mela).
http://verdaddelamanzana.blogspot.com/
Il nome lo hanno preso da una poesia di Galeano che in sintesi dice che se Eva avesse potuto dire la sua sulla Genesi, ci avrebbe fatto sapere che lei non e’ nata da una costola, non conosce alcun serpente, non ha mai offerto alcuna mela a nessuno e non le e’ mai stato detto che avrebbe dovuto partorire con dolore, casomai e’ stato Adamo a raccontare fandonie alla stampa!

Inoltre, Ilaria ci racconta che in passato il femminismo venezuelano era appannaggio della borghesia e ora loro vogliono contribuire alla nascita e allo sviluppo di un femminismo popolare rivoluzionario!

Una riflessione molto interessante nata all’interno di alcune radio comunitarie e’ quella sulle relazioni di potere tra uomini e donne. Ci si era resi conto che le donne si occupavano in gran parte della logistica mentre gli uomini si impegnano nella ricerca o nella creazione di progetti vari.
Tra le varie attivita’ di cui si occupa Ilaria, c’e’ un progetto di formazione per il quale esistono finanziamenti statali dove lei e altre persone insegnano a mettere in piedi una radio comunitaria: dalla vera e propria costruzione degli apparecchi tecnici a come si struttura un programma.

Ilaria ci spiega di come all’interno del suo gruppo si stia affrontando tale questione seguendo l’esempio del Frente Campesino Lamora dove sei anni fa le donne hanno iniziato a mettere in discussione in maniera radicale la dominanza maschile nel rapporto tra i sessi.
All’inizio di tale processo le stesse donne del movimento erano diffidenti e piene di pregiudizi verso un approccio che definivano un machismo al contrario. Le donne che invece erano fautrici di una rivisitazione del rapporto tra i sessi in ottica di genere, sono man mano riuscite a far passare il messaggio che una visione femminista non vede come nemico gli uomini ma il machismo in quanto sistema storico culturale e relazionale.

Alla fine della visita siamo scese a piedi dal barrio (i barrios sono tutti in collina) tra macchine sgasanti e smarmittate y perros malandati, ma nonostante tutto e’ stata un’esperienza davvero entusiasmante…

Hasta luego

Tercero dia en Caracas

Buenas!

Ieri siam state tutto il giorno al quartier generale Ana Soto che si trova nella zona ovest della citta’, quella piu’ povera e pericolosa , dove si svolgono le assemblee preparatorie per la Conferencia.

Ennesima riunione fiume alla quale stavolta ci siamo un po’ defilate, quel po’ che ho seguito io era tutto un susseguirsi di “Mozione de ordem!” e “no hay consenso”…. Si sono un po’ accapigliate su questioni di principio che a tre gg dall’inizio dei lavori lascia un po’ perplesse..
Stiamo cercando di contattare le radio e le tv comunitarie, se tutto va bene dovremmo iniziare da domani.
Inoltre, stiamo preparando 30sec di video da trasmettere nelle tv locali.

Ovviamente nn saranno retribuiti!!

Oggi dovevamo andare in teleferica al barrio San Austin ma il tempo e’ tornato bigio e quindi rimandiamo a quando c’e’ il sole perche’ l’idea e’ di fare riprese e foto di Caracas dall’alto.

Hasta luego!

Secundo di en Caracas

Mentre in citta’ si riversavano fiumi di persone per la manifestazione per l’anniversario del Caracazo per ricordare il massacro del 1989 in cui sono morti circa un milione di venezuelani, .io ho avuto la “bella” idea di andare a seguire la riunione del comitato promotore della conferenza pensando che sarebbe stato utile per cercare di capire come funzionavano le cose….

A parte il fatto che abbiamo dovuto passare per il beneplacito del “soviet supremo”, che poi pero’ ci ha accolte a braccia aperte, la riunione e’ durata 7ore!
Dope le prime 4 credevo che ci saremmo aggiornate al giorno dopo ma niente, sono andate avanti a oltranza con le argentine che distribuivano mate a tutte!! (grandi)
Alla fine abbiamo dovuto terminare alle 22 ma solo per questione de securidad, ovvero nn te ne andare in giro x Caracas la sera che altrimenti ti mangiano 🙂
Insomma, si e’ parlato delle 7 commissioni che si occuperanno della logistica varia: dal cibo all”alloggio alla sicurezza e si e’ lasciato per il giorno dopo le decisioni su tematiche e metodologia.

Oggi ancora riunioni e finalmente cominciano a delinearsi le linee guida per i workshop e i seminari della 4 giorni, e’ molto stancante stare dietro a tutto ma resisteremo!

Hasta pronto…